di Rinaldo Rava 9-11-2015 | slowfood.it
La Commissione Europea ha approvato, ormai più di una settimana fa, la revisione della normativa che vietava la vendita dei cosiddetti novel food in suolo europeo. Si tratta di cibi e ingredienti prodotti o sintetizzati con nuove tecnologie (nanotecnologia in primis) o cibi già diffusi fuori continente da almeno 25 anni.
E proprio qui, dalla mera sintesi di ciò che è accaduto, nasce una riflessione: che senso ha equiparare ingredienti nanotecnologici prodotti in laboratorio con alghe consumate da millenni in alcune parti del mondo? Che cosa ha a che fare la carne clonata e prodotta in vitro con gli insetti che sono parte della dieta quotidiana di un terzo della popolazione mondiale?
Non è una questione soltanto lessicale o di principio, perché questa normativa rivela una certa mancanza di cultura gastronomica e, a voler essere pignoli, anche di sensibilità.
A voler azzardare un po’ il paragone, sembra di rivivere un passato già visto e non propriamente esaltante: quando Cristoforo Colombo approdò oltreoceano, nacque e si consolidò la narrazione della “scoperta dell’America”, che ha portato con sé l’appropriazione e lo sfruttamento di tutto ciò che si poteva sfruttare.
Non è necessario ribadire che per fortuna oggi è ben chiaro che nulla è stato scoperto e che semmai è stata spazzata via una civiltà millenaria che in quei luoghi abitava, ma non si può fare a meno di notare che l’atteggiamento di chi oggi “scopre” alghe e insetti (e non a caso li inserisce nei novel food, ovvero nei cibi nuovi) rischia di provocare uno scossone molto forte nel panorama di culture, colture e produzioni alimentari consolidate da tempo in territori lontani.
C’è da augurarsi che l’introduzione di alghe e insetti sul mercato europeo venga vista come una grande opportunità di conoscenza di un patrimonio di tecniche e pratiche proprie di un mondo per troppo tempo escluso e che certamente costituirà una risorsa fondamentale per il futuro alimentare di tutto il pianeta, e non come una “nuova” opportunità di business da sfruttare fino all’ultimo centesimo.
Immagine | Ilgolosomangiarsano
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