Descrizione
Il cavolfiore insieme ai suoi fratelli broccoli, cavolo cappuccio, cavoletti di Bruxelles, verza, cavolo nero e cavolo verde è una delle verdure invernali più consumate, anche se non la più amata. Grazie al loro limitato contenuto calorico e all’elevato potere saziante, i cavolfiori sono indicati per le diete ipocaloriche e dimagranti.
Proprietà
Grazie alla consistente presenza di vitamina C, il cavolfiore ha proprietà antiossidanti e antinfiammatorie. Il suo consumo è indicato in caso di diabete (in quanto interviene nel controllo della glicemia), di pressione arteriosa alta (in quanto aiuta a regolarla) ed è uno stimolante del funzionamento della tiroide. Il centrifugato di cavolfiori è inoltre un rimedio naturale contro il raffreddore.
Come si pulisce
Al momento dell’acquisto, i cavolfiori devono essere ben chiusi, senza macchie brune e con le foglie esterne fresche e ben aderenti alla testa. Dopo aver eliminato il gambo, con un coltello dividete le cimette dal gambo centrale, staccandole una ad una. Se le cimette sono particolarmente grosse dividetele ulteriormente in due o in quattro parti.
Come si cucina
Il cavolfiore è molto versatile in cucina: può infatti essere utilizzato per un contorno appetitoso oppure per delle fantastiche vellutate o per primi piatti saporiti. Il cavolfiore può essere cotto al vapore, lessato, stufato con vino e aceto, oppure ripassato con olio, aglio e peperoncino. Se durante la cottura non amate il loro odore potete neutralizzarlo mettendo sul coperchio un pezzo di pane raffermo bagnato nell’aceto.
Conservazione
I cavolfiori crudi e non lavati possono essere conservati in frigorifero tra 0° e 4° fino anche a dieci giorni, tuttavia, una volta cotti, devono essere consumati massimo entro due giorni, tenendo conto che con l’andare del tempo il loro caratteristico odore tende ad intensificarsi.