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Boccea Grass Fed Beef

Ogni anno lasciavamo al pascolo con il gruppo più giovane uno, due capi per l’ingrasso solo con l’erba. Ci sono dei risultati ottimi sulla crescita dei bovini più giovani che lasciamo pascolare  in primavera e in autunno. E il nostro obiettivo è ingrassare un bel numero di animali con l’erba dei pascoli.

Quest’anno abbiamo messo a punto una prova che sarà ripetuta su numeri più grandi. Abbiamo preso quattro bei vitelloni, tre maschi e una femmina, e li abbiamo fatti andare su un bel campo recintato e diviso in otto micro appezzamenti. Dall’inizio di marzo questo gruppetto è al pascolo in una zona fresca, sull’erba forse più bella dell’azienda. Ogni tre giorni li spostiamo nella parcella nuova e trinciamo e strigliamo quella appena pascolata.

Ad aprile l’erba cresce sotto i piedi degli animali e probabilmente cambieranno pascolo ogni quattro giorni.

È la prima prova ufficiale di finissaggio al pascolo. I quattro stanno crescendo bene e sono molto belli. A maggio e giugno macelleremo per la vendita diretta questi quattro capi che saranno ingrassati solo con l’erba.

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Un Capo che ha Mangiato Solo Erba: Allevamento al Pascolo

Il motto è MENO MA MEGLIO: siamo fermamente convinti che la qualità sia preferibile alla quantità! Benessere animale significa benessere ambientale (sostenibilità ambientale dell’azienda) che produce benessere umano (qualità del prodotto).

Allevare i bovini al pascolo è sinonimo di benessere animale e cibo salutare.
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Dicono che:

• l’uovo di una gallina che non ha mai camminato non è un uovo;

• il latte di una mucca che non ha spazio sufficiente per riposarsi non è latte;

• la carne di un suino o di un bovino stressato non sia carne.

Certo è che la qualità della vita di un animale si ripercuote sulla qualità dei prodotti che da essi derivano.

Gli allevamenti che non sono gestiti in modo consapevole causano più emissioni di gas serra del settore dei trasporti e danneggiano il suolo e le risorse idriche. Siamo convinti che i consumatori abbiano il potere di cambiare il mercato attraverso le loro scelte.

La nostra è una sfida importante ed epocale che riguarda il benessere animale in primo luogo ma da cui scaturisce un’alimentazione più sana.

Oggi finalmente si parla di bovini allevati al pascolograss fed beef. Si potrebbe pensare: “cosa c’è di così straordinario ? I bovini pascolano!” Ma chi vive in città spesso ignora cosa c’è dietro al cibo che compra, mangia e da ai propri figli. Tranne rare eccezioni, tutta la carne bovina che troviamo presso i supermercati e i macellai proviene da allevamenti industriali dove gli animali sono tenuti in stalla tutta la vita, non vedono mai un filo d’erba fresca e sono ingozzati con granaglie, soia, integratori, antiparassitari e antibiotici per mantenerli sani o meglio vivi fino a che, belli grossi e pieni di grasso, arrivano sulle nostre tavole.

Anche molta carne bio proviene da allevamenti industriali bio che usano gli stessi criteri di quelli convenzionali ma con standard bio (un pò più di spazio per ogni capo, mangimi bio, no ogm ). Anche l’aspetto sanitario nel biologico sta purtroppo diventando sempre più simile a quella degli allevamenti tradizionali.

Certo è che gli animali non sono rispettati, non hanno lo spazio adeguato, sono decornificati, vengono fecondati artificialmente e mangiano cibo che non è funzionale ai loro quattro stomaci.

Molti articoli ci mettono in guardia sui danni della carne bovina perché contiene grandi quantità di grassi saturi che sono considerati veleno per le nostre arterie. Gli stomaci dei bovini che provengono da allevamenti intensivi sono malati. Specialmente il rumine il cui PH viene alterato da una dieta che contiene troppi amidi.

È in questa “camera di fermentazione” che inizia il bilanciamento degli aminoacidi, delle vitamine, degli enzimi che sono essenziali per la nutrizione umana. Insomma, il rumine per essere sano deve funzionare con un PH 7. In questo ambiente possono svilupparsi i batteri che producono alti livelli di CLA, omega 3, aminoacidi, vitamine ed enzimi digestivi.

Quando i bovini, che sono dei ruminanti, sono nutriti con alte dosi di amido (mangimi) il PH del rumine scende a 4: si ACIDIFICA. Questo ambiente acido sviluppa altre linee di batteri che impediscono la formazione di tutte le sostanze salutari di cui abbiamo parlato e fanno ammalare il sistema digestivo dell’animale. Per questo negli allevamenti intensivi si usano alte dosi di antibiotici per permettere al fegato di continuare a funzionare con quel livello di acidità negli stomaci.

Gli animali inoltre sono tenuti fermi tutta la loro vita in piccoli spazi. La muscolatura non si sviluppa. Il muscolo resta flaccido e si riempie di grasso e la carne sicuramente rimane “tenera”. E poi il mangime costa e i vitelli devono fare presto a ingrassare; massimo diciassette, mesi altrimenti non ci si guadagna .

Ma è carne sicura? In effetti come alimento non è il massimo per la nostra salute.

Un animale che pascola cresce più lentamente (ci vogliono tra i 22 e i 24 mesi) e la carne è più magra e consistente.

Gli animali cresciuti ad erba hanno meno grasso totale rispetto a quelli nutriti con mangimi.

La carne ha quindi meno calorie (almeno 140 cal in meno per 200g di carne rispetto alla carne bovina allevata in allevamenti intensivi).

Questa carne contiene 4 volte più Omega 3 acido grasso: sono i così detti “grassi buoni” che hanno un ruolo vitale nelle cellule del nostro corpo e che sembrano avere un’azione protettiva nei confronti del nostro sistema circolatorio. Gli Omega 3 funzionano da dagenti protettori del nostro organismo nei confronti dello sviluppo dei tumori. Gli Omega 3 abbondano nel pesce, nelle noci e mandorle ma si trovano anche in animali cresciuti ad erba.

Un altro elemento importante è il CLA (Conjugated linoleic acid), un’altra potente difesa contro i tumori che si trova in gran quantità anche nel latte e nel formaggio provenienti da bovini al pascolo.
azienda agricola boccea grassfed contro allevamenti intensivi

Anche la presenza di vitamine E risulta molto superiore negli animali allevati al pascolo rispetto a quelli che stanno sempre in stalla a cui vengono somministrate integrazioni di vitamine.

Stiamo sperimentando l’allevamento di alcuni capi cresciuti 100{db4952b922c89c84a11c12771c340231974b29b1a546ab41269169aff40af8ea} all’erba e all’aperto. Abbiamo il problema della stagionalità dell’erba che alle nostre latitudini è disponibile circa quattro, cinque mesi a fine inverno e primavera e due o tre mesi in autunno.

Quando non c’è erba fresca alimentiamo i bovini con fieni diversi e moderate integrazioni di granaglie per non interferire con il sano funzionamento del rumine. Per l’azienda è una sfida migliorare i pascoli e produrre un fieno di gran qualità per le stagioni in cui non c’è l’erba.

I risultati ci sono, i nostri animali sono sani, non c’è bisogno di utilizzare mai antibiotici o antiparassitari chimici.

Tutte le fattrici (le mucche) con i tori sono sempre a al pascolo. I parti avvengono durante l’anno ma le mandrie si sono ben sincronizzante e nonostante la presenza del toro tutto l’anno partoriscono principalmente durante la primavera e l’autunno. I vitelli rimangono al pascolo con le madri fino allo svezzamento, che avviene quando hanno circa sei mesi.

I giovani vitelli, quando sono allontanati dalle madri, sono disorientati e impauriti. Per calmarli e rassicurarli li mettiamo in un recinto. Durante questo periodo di confinamento, che può durare circa tre settimane, i vitelli imparano a fidarsi di Antonio, il nostro vaccaro, e conoscono il mangime fatto in azienda con cereali e favino schiacciati.
azienda agricola boccea allevamento al pascoloQuesto è uno strumento utilissimo per chiamarli e per creare un rapporto di fiducia con la giovane mandria.

Appena possibile , Quando vediamo che il gruppo è coeso, li rimandiamo al pascolo. Li chiudiamo nuovamente in un ampio recinto parzialmente coperto durante l’inverno e l’estate dove sono alimentati con i nostri fieni e cereali schiacciati. Solitamente i nostri capi rimangono all’erba fino alla fase del finissaggio che viene fatta in stalla e dura circa 3 mesi.

Oggi vi proponiamo una giovane vacca marchigiana cresciuta e ingrassata esclusivamente al pascolo. È rimasta sui prati fino a 1 settimana prima della macellazione.

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Allevamento al Pascolo per i Nostri Bovini

Vi proponiamo il nostro primo manzo della mandria meticcia cresciuto e ingrassato al pascolo. Abbiamo fatto questo tentativo solo con un capo quest’anno. Solitamente i nostri capi rimangono al pascolo fino alla fase del finissaggio che viene fatta in stalla e dura circa 3 mesi.

Vi racconto nel dettaglio come è stato allevato.
Come tutti i vitelli, una volta nati, è rimasto al pascolo con la madre fino allo svezzamento, che avviene al sesto mese di età. Lui è nato a fine marzo 2012 ed è rimasto con la madre che lo allattava durante la fine della primavera e l’estate.

È stato svezzato a settembre 2012, insieme al suoi compagni. I giovani vitelli, quando sono allontanati dalle madri, sono disorientati e impauriti.

Per calmarli e renderli nuovamente sicuri li mettiamo in un recinto. Durante questo periodo di confinamento, che può durare circa tre settimane, i vitelli imparano a fidarsi di Antonio, il nostro vaccaro, e conoscono il mangime fatto in azienda con cereali e favino schiacciati.
Questo è uno strumento utilissimo per chiamarli e per creare un rapporto di fiducia con la giovane  mandria.
azienda agricola boccea allevamento al pascoloQuando siamo sicuri che sono tranquilli e vediamo che il gruppo è coeso, li rimandiamo al pascolo.
In questo caso il nostro vitello ha passato due autunni e una primavera intera a brucare l’erba fresca ed è stato chiuso in stalla durante due inverni e un’estate.

Il nostro manzo è rimasto all’erba fino a 1 settimana prima della macellazione. Lo abbiamo scelto perché era un bel capo. Ha poco più di 25 mesi ed è sicuramente maturo e pronto per la macellazione. Abbiamo preferito aspettare un paio di mesi in più per essere sicuri del prodotto anche se il suo peso lo aveva già raggiunto. Normalmente i vitelloni degli allevamenti intensivi sono macellati tra i 16 e i 18 mesi.

Credo che l’ingrasso ad erba sia un pò più lento ma le qualità nutritive della carne sono superiori per l’alto contenuto di Omega 3 acido grasso: sono i cosidetti “grassi buoni” che hanno un ruolo vitale nelle cellule del nostro corpo e che sembrano avere un’azione protettiva nei confronti del nostro sistema circolatorio.
allevamento al pascolo agricoltura biologica romaGli Omega 3 funzionano da agenti protettori del nostro organismo e abbondano nel pesce, nelle noci e mandorle ma si trovano anche in animali cresciuti ad erba.
Un altro elemento importante è il CLA (Conjugated linoleic acid), un’altra potente difesa contro i tumori che si trova in gran quantità anche nel latte e nel formaggio provenienti da bovini al pascolo. Anche  la presenza di vitamine E risulta molto alta in queste carni.

Alle nostre latitudini si potranno avere capi allevati esclusivamente all’erba alla fine della primavera e dell’autunno.  Di solito i nostri animali sono lasciati al pascolo fino a che non mancano tre o quattro mesi alla macellazione. Li chiudiamo in stalla e diamo loro il nostro fieno di erba medica e di prato polifita insieme al nostro schiacciato di cereali e favino aziendale.

Siamo molto interessati a conoscere cosa ne pensate in termini di gusto e gradevolezza della carne. Scriveteci.

Se volete saperne di più sui benefefici dell’allevamento al pascolo, leggete “Perchè allevare al Pascolo“.

Anna

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Perché allevare al pascolo?

Oggi si comincia a parlare di grass fed beef anche in Italia. Traduciamo: bovini allevati al pascolo. Si potrebbe pensare: “cosa c’è di così straordinario ? I bovini pascolano”. È così che li immaginiamo e pensiamo alle belle mucche alpine con il campanaccio al collo.
Ma chi vive in città spesso ignora cosa c’è dietro al cibo che compra, mangia e da alla prole. Tranne rare eccezioni, tutta la carne bovina che troviamo presso i supermercati e molti macellai proviene da allevamenti industriali dove gli animali sono tenuti in stalla tutta la vita, non vedono mai un filo d’erba fresca e sono ingozzati con granaglie, soia, integratori, antiparassitari e antibiotici per mantenerli sani o meglio in vita fino a che belli grossi e pieni di grasso arrivano sulle nostre tavole.
E non c’è biologico che tenga. Anche molta carne bio proviene da allevamenti industriali bio che usano gli stessi criteri di quelli convenzionali ma con standard bio (un po’ più di spazio per ogni capo, mangimi bio no ogm – ma sarà vero ?). La parte sanitaria sta purtroppo diventando sempre più simile a quella degli allevamenti tradizionali, le maglie del bio stanno diventando sempre più larghe. Comunque sempre massimo rispetto per il Bio che è un primo passo…forse.
Certo gli animali non sono rispettati, non hanno lo spazio adeguato, sono decornificati, vengono fecondati artificialmente, se non producono sono dismessi (come le vacche da latte che dopo due o tre parti vengono eliminate perché meno produttive mentre potrebbero andare avanti per altri dieci anni almeno) e mangiano cibo ricco di amidi e proteine che non è funzionale ai loro stomaci e al rumine e si ammalano. Sono pochi i capi che arrivano al macello con i fegati sani .
La carne di animali allevati al pascolo sta riscuotendo molto interesse negli Stati Uniti, in Australia, in Nuova Zelanda e anche nel Regno Unito. Molti consumatori sono diventati attenti riguardo a quello che consumano sia per quanto riguarda il benessere animale che per la qualità della carne che comprano In particolare nei paesi d’oltre oceano i bovini vengono lasciati al pascolo sempre.  Sono nutriti con fieno nelle stagioni asciutte e vengono macellati alla fine della stagione dell’erba. Quindi tutti insieme sono portati al macello e la frollatura avviene in grandi celle frigorifere in maniera ottimale. La carne viene poi sezionata e confezionata sottovuoto e congelata per poi venderla con tranquillità nei mesi successivi.

In Italia abbiamo abitudini diverse e non ci sogneremmo mai di comprare della carne di qualità congelata. Il consumatore però è abituato alla carne marmorizzata  grassa e tenera degli allevamenti industriali e non riconosce le qualità di un bovino allevato all’erba: grasso più giallo ricco di betacarotene, carne un po’ più consistente e meno grassa (guardatevi anche dal burro troppo bianco. Un buon burro di animali che mangiano erba deve aver un bel colore giallo!). Con una buona frollatura si può ottenere una carne tenerissima  ben strutturata e saporitissima. Ma anche la frollatura, che è un naturale processo enzimatico, non piace perché comporta una perdita di liquidi quindi di peso e per alcuni macellai e per i supermercati è considerata una perdita di soldi.
Nella mia azienda facciamo così: tutte le fattrici (le mucche) con i tori sono sempre all’aria, al pascolo su prati polifiti (composti da tante specie di erbe). I vitelli sono al pascolo con le madri fino allo svezzamento, che avviene quando hanno circa a sei mesi, nei mesi di giugno e a settembre. Quelli di giugno durante l’estate restano in stalla per conoscere l’uomo e perché non c’è erba. Quelli di settembre restano un mese o poco più per ambientarsi e poi in autunno vanno tutti al pascolo fino a dicembre.
In inverno tornano in stalla dove sono nutriti con fieni misti ed erba medica e una piccola integrazione di orzo,grano e favino schiacciati. Poi in primavera di nuovo all’erba. A questo punto diversi capi sarebbero pronti. Ma con l’arrivo del caldo  diminuisce il consumo di carne quindi li teniamo in stalla  per tre mesi durante l’estate e poi cominciamo a venderli. Per curare la mandria  usiamo, con risultati molto interessanti, l’omeopatia, pratiche preventive e fitoterapia. Se necessario si ricorre alla chirurgia e in casi particolari all’uso di antibiotici come salvavita.

Anna