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Il Cavolo delle Meraviglie, Una Verdura che Conosciamo da Sempre

Il cavolo, una verdura che conosciamo da sempre (tratto da”La storia favolosa delle verdure Evelyne Bloch-Dano” e altro)

Il cavolo? No, i cavoli: cavoli riscaldati, salvare capra e cavoli, testa di cavolo, non capisci un cavolo; esistono moltissimi modi di dire che citano questa verdura ed esistono anche tantissime varietà di questa verdura.
azienda-agricola-boccea-agricoltura-bio-roma-4-cavoliTutti i cavoli appartengono alla famiglia delle Brassicacee (dal greco prasiké, verdura). In latino erano i cauli. Erano e sono l’ortaggio per eccellenza. Cavolo cappuccio, cavoli bianchi e rosso,cavolfiore, broccolo romano, verze, broccoli siciliani, cavolo rapa e cavoli cinesi pé tsai e pak choi.

La maggior parte dei nostri cavoli discendono da antenati vetusti che crescevano spontaneamente un po’ dappertutto nelle zone costiere dell’Europa del nord. Invece i cavolfiori e i broccoli provengono dall’area mediterrranea.

Ben presto sarà coltivato ovunque nelle sue forme più svariate e ogni paese produce la sua specialità. La Germania i crauti, l’Italia il broccolo romano e quelli siciliani con le loro numerose varianti. Il Regno Unito ha i suoi cavolini di Bruxelles, la Francia il cavolfiore bianco anch’esso proveniente dall’Italia (dal latino cauli flores) ma originario della Siria che oggi è la varietà più coltivata in Francia, Spagna e Danimarca.ù

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Avete mai guardato con attenzione un cavolfiore o un broccolo romanesco a punta? È un frattale: ogni fiore è composto da fiori più piccoli e così via all’infinito.

Il cavolo si adatta a tutte le forme di insediamento umano e ciascun popolo può vantare di mangiare quello che cresce meglio e quindi va di moda a casa sua.

Durante il Medioevo il cavolo è la base dell’alimentazione in tutta Europa, facile da coltivare e produttivo. Si conserva bene e cresce nell’orto.

In campagna si mangiava la zuppa di cavoli tutti i giorni con l’aggiunta magari di altre verdure di stagione e nelle feste una con una bella fetta di lardo. È stato il simbolo della cultura contadina, energetico, nutriente, riscalda quando è freddo oltre a riempire la pancia quando si ha fame.
azienda-agricola-boccea-agricoltura-bio-roma-cavolo-romanesco-broccoli_-_1Legato alla cultura contadina, l’odore del cavolo costituisce un segno sociale distintivo e anche negativo e progressivamente diventa anche la caricatura del mondo contadino descritto come grossolano e misero.Da cibo sostanaziale del Medioevo diventa l’emblema del cibo popolare poco raffinato e dall’odore e dagli effetti sgradevoli.

Un grande chef all’inizio del 1800, Grimod de La Reynniere, lo riabilita nel suo” Almanac de Gourmand”. Secondo lui tutto dipende dal condimento.

Nelle regioni del Nord Europa hanno cominciato a porsi la questione della conservazione dei cavoli. L’insilamento dei cavoli cappucci dopo averli finemente tagliati e messi in salamoia per uno due mesi per farli diventare crauti diventerà un segno di distinzione nazionale.

Un breve accenno anche ai modi dire.

Perchè si dice” testa di cavolo o di rapa”? Forse si riferisce alla connotazione negativa legata alla ruralità nel passato.

E “cercare di salvare capra e cavoli” consiste nel non saper decidere tra due avversari; l’indeciso non è sempre saggio.

La domanda più difficile: “perché i bambni nascono sotto i cavoli”? Sono un simbolo di fecondità? Forse perchè è facile immaginare una culla protettiva tra le grandi foglie di un cavolo e la sua forma rotonda ricorda un ventre gravido.

Nell’antica Roma, si usavano i cavoli per scacciare la malinconia e la tristezza.
 Secondo una curiosa versione del mito di Licurgo, i Romani ritenevano, che il Cavolo fosse nato dalle lacrime del re della Tracia. Licurgo distrusse le vigne di Bacco che, per punirlo, lo legò alla vite. Dalle lacrime di Licurgo nacquero le piante del Cavolo. La leggenda contadina vuole che tra il Cavolo e la vite ci sia inimicizia, tanto che, se si piantasse il Cavolo vicino alla vite, questa miracolosamente si sposterebbe.

Ci sarebbe molto da dire sulle proprietà diuretiche e medicinali del cavolo, sopranominato “il medico dei poveri”. Tra gli altri impieghi il succo può essere utilizzato per curare le ulcere gastriche e per Catone il Censore”allevia la malinconia, fa passare ogni male, guarisce tutto”.
Per secoli, nelle regioni dell’Europa Centrale, il cavolo è stato l’unico alimento che, durante i mesi invernali, garantiva una quantità sufficiente di vitamine e minerali. È una delle verdure più nutrienti e salutari del mondo.
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Tra le caratteristiche benefiche del cavolo spiccano le proprietà antinfiammatorie. È ricco di ferro e di calcio. L’assimilazione del ferro contenuto negli alimenti di origine vegetale è facilitata dal consumo di cibi ricchi di vitamina C. Contiene fibre che sono un macronutriente che abbiamo bisogno di assumere ogni giorno. Nei cavoli sono presenti gli acidi grassi omega 3 che giocano un ruolo importante nel mantenimento della salute. Una porzione di cavoli contiene circa 120 milligrammi di acidi grassi omega 3 e circa 92 milligrammi di acidi grassi omega 6. È ricco di vitamina A e vitamina C, ma anche di carotenoidi e flavonoidi dalle spiccate proprietà antiossidanti.

Bisogna purtroppo segnalare una incredibile riduzione delle varietà di cavoli in commercio. In Francia nel 1890 La famiglia Vilmorin Andrieux ne coltivava per la vendita e la riproduzione 1012 varietà. Oggi la stessa famiglia propone pochissime varietà per tipologia di cavolo. Come per tutte le piante che mangiamo ci troviamo ad affrontare un’omologazione sempre più massiccia e un impoverimento della biodiversità.

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Barbabietola o Rapa: Il Magnifico Tubero Rosso

La barbabietola rossa, o rapa rossa,(Betavulgaris)  appartenente alla famiglia Chenopodiaceae è un tubero che dovrebbe occupare un posto di primo piano sulle nostre tavole. Ne esistono diverse qualità: da orto, da foraggio, destinate all’alimentazione del bestiame, e quelle da zucchero. Le parti commestibili della barbabietola sono le foglie (bieta o bietola) e le radici.
Invece questo ortaggio, dal caratteristico colore intenso e dall’aspetto non proprio invitante, viene spesso dimenticato: errore!

Vitamine della Rapa Rossa

La barbabietola rossa, è un vero e proprio concentrato di sostanze benefiche. Il tubero è ricco di fibre solubili e insolubili, utili all’intestino e a tenere sotto controllo il livello di zucchero nel sangue e il colesterolo. La rapa rossa è indicata in tutti i casi in cui ci sia esigenza di remineralizzare l’organismo. Contiene  sali minerali come ferro, sodio, potassio, calcio, magnesio e iodio. È un alimento ben fornito di vitamine del gruppo B, come B1, B2, B3 e B6, utili a rafforzare il sistema immunitario, il sistema digestivo e ad attivare il metabolismo cellulare; contiene  folati, essenziali durante la gravidanza e non solo… dato che concorrono alla produzione dei globuli bianchi e rossi, del materiale genetico e altro. La  Vitamina C si trova nel tubero e la A nelle foglie.

È ricca di antocianosidi, ovvero antiossidanti. Ogni rapa è composta dal 91% di acqua! Ottima soluzione quindi per contrastare la ritenzione idrica. C’è da considerare poi che le barbabietole rosse contengono poche calorie e sono quindi particolarmente indicate per chi sta seguendo una dieta. L’apporto calorico è di sole 20 Kcal per 100 grammi e, grazie alla presenza di fibre, tendono a riempire e saziare.
agricola-bocce-agricoltura-bio-roma-ricetta-crema-di-barbabietole-rosse-dellortoSe soffrite di anemia o vi sentite sempre stanchi un ottimo rimedio è bere il succo di barbabietola rossa a digiuno. Potete utilizzare 2 rape (crude e sbucciate) oppure rendere un po’ più gustoso il vostro succo unendo anche mela e limone.

A chi è consigliato il consumo di barbabietola?                                                                                         

Il consumo di barbabietola rossa è consigliato un po’ a tutti, in particolare a chi si sente stanco, è influenzato, soffre di stitichezza o emorroidi, vuole migliorare le sue funzioni epatiche o combattere infezioni alle vie urinarie.  È sconsigliato invece a chi soffre di gastrite, dato che aumenta la produzione di succhi gastrici, a chi ha problemi di calcoli ai reni, dato che le rape sono ricche di ossalati e ai diabetici perché, soprattutto cotta, la barbabietola contiene zuccheri.

Il succo di barbabietola negli ultimi anni è stato a lungo studiato per le sue proprietà stimolanti, specialmente in ambito sportivo. Grazie al suo alto contenuto di nitrati sarebbe in grado di potenziare il rendimento muscolare in maniera del tutto naturale. Secondo una ricerca dell’Università di Exeter (Inghilterra), il succo di barbabietola sarebbe in grado di migliorare il rendimento degli atleti.

Ricette

Ci sono tantissime ricette con le rape rosse. Sono ottime cotte al forno o crude nell’insalata. Squisiti i “casunziei”, dei ravioli tipici della valle attraversata dal fiume Boite, che va da Cortina d’Ampezzo a Pieve di Cadore nel Bellunese, a confine con il Trentino-Alto Adige. Buono e bello da vedere  è il risotto con le rape rosse .  Uno dei piatti più famosi della cucina popolare russa è il bortsh o borsch preparata con questi tuberi rossi e l’aggiunta di panna acida. Noi vi proponiamo la nostra: Crema di Barbabietole Rosse.

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Le Stagioni e l’Orto di Agricola Boccea

Mi stupisco sempre quando vado a cena nelle case o in ristoranti conosciuti e trovo il carciofo alla giudìa a luglio oppure  i fiori di zucca a gennaio insieme a fagiolini  tenerissimi, ma insapori, oppure ancora le zucchine, le melanzane e i pomodori a febbraio e i radicchi in estate.
E’ vero che le verdure viaggiano in treno, in camion e forse prendono anche l’aereo ma perché desideriamo sempre quello che non c’è? Forse non sappiamo più quello che coltiviamo nel territorio in cui abitiamo e quando cresce.

Parliamo del Lazio e dell’Italia centrale.
È appena iniziato l’autunno e ancora abbiamo le fresche e dolci verdure estive. I peperoni raggiungono l’apice della bontà adesso e anche le zucchine e i fagiolini con le melanzane e i pomodori sono ottimi e lo saranno ancora fino a novembre grazie alle serre (fredde ovviamente nel biologico e biodinamico).
I porri e le zucche (che si conservano fino a gennaio e oltre) sono arrivati; le cipolle sono quelle estive che si conservano benissimo per mesi. Insomma le verdure e la frutta dell’inizio dell’autunno sono caratterizzate dalla dolcezza. Il sole estivo ha sintetizzato gran quantità di zuccheri nelle piante. Ci avviamo verso una stagione più fredda e ci servono zuccheri e più nutrimento. Sono in arrivo le cicorie, la bieta, i broccoletti e le rape rosse.
L’orto autunnale è però il regno indiscusso dei cavoli. A settembre iniziano e poi dominano incontrastati su tutte le altre verdure: il cavolo cappuccio rosso, il cavolo nero (che meraviglia la ribollita!), il cavolo romanesco; il siciliano e le cime di rapa; il broccoletto, il cavolo rapa che viene dall’est e il fantastico cavolo cinese che pochi conoscono e pochi da noi ancora comprano, ma è ottimo per variare sia cotto che crudo. Certo non tutti amano i cavoli per l’odore forte e pungente che fa portineria d’altri tempi. Ma se impariamo a cucinarli sono ottimi e nutrienti. Sono alimenti molto sazianti e quindi sono molti utili in un’alimentazione ipocalorica e nella stagione fredda invernale svolgono una preziosa azione disintossicante per il corpo e sono un potente antinfiammatorio. Sono ricchi di vitamine, potassio, ferro, calcio, fosforo, fibre e molte vitamine e antiossidanti. Sono ottimi e super sani anche crudi,tagliati a striscioline come le insalate.
Ci sono poi i finocchi, il sedano rapa e ancora il sedano nostrano, i radicchi di tutti i tipi. E tutto dura fino alle gelate di gennaio e febbraio.
Poi si ricomincia a marzo con le prime insalate delle serre e poi gli spinaci e finalmente il mitico  carciofo considerato al giorno d’oggi un autentico toccasana, che dovrebbe entrare nella quotidianità alimentare d’ogni individuo. Il segreto delle sue virtù risiede nella cinarina, la sostanza aromatica che gli conferisce il caratteristico sapore amaro e molte delle sue proprietà benefiche e terapeutiche. È ottimo all’inizio della primavera quando il corpo attraversa un periodo di passaggio e adattamento alla stagione primaverile e ci sentiamo gonfi, strani e fiacchi.
Troveremo anche gli asparagi, la bieta e i broccoletti ancora e poi ad aprile fave, piselli, cipollotti freschi e le prime zucchine e fagiolini delle serre. E poi a maggio pomodori, melanzane, basilico, cipolle. A luglio i friggitelli e i primissimi peperoni. Le insalate sempre o di serra o fuori. La verdura estiva è colorata e sugosa ricca di acqua e di vitamine diuretica e depurativa.
Ecco a voi una tabella riassuntiva degli ortaggi di stagione di Azienda Agricola Boccea: ci sono verdure buone per tutti!
Anna